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Philippide, Alexandru.

Poeta romeno. Laureatosi in Filologia e Diritto e dedicatosi in seguito agli studi filosofici e storico-politici, esordì nel 1919 nel mondo letterario con una serie di articoli per la rivista "Appunti letterari". Qualche anno dopo pubblicò la raccolta di liriche Oro sterile (1922), con la quale si impose definitivamente come fine letterato e sensibile poeta. Seguirono le raccolte Rocce folgorate (1930), Sogni nell'urlo del tempo (1939), Poesie (1964), Monologo in Babilonia (1967) e Sogno e ricerca (1979); in queste opere, elementi intimistici ed esistenziali, nostalgie di un passato mitico e ricerche di terre oniriche creano una poesia intensa e inquietante, ricca di spunti meditativi. La sua sensibilità letteraria si evidenziò anche in traduzioni eccellenti di opere di Novalis, Rilke, Baudelaire, Poe, ecc. Tra i suoi saggi ricordiamo: Studi e ritratti letterari (1963), Studi di letteratura universale (1966) e Considerazioni confortevoli (1970) (Iasi 1900 - Bucarest 1979).